Dopo il referendum del 28 maggio scorso che ha registrato parere favorevole della maggioranza dei votanti in tutti e tre i Comuni (66,34% favorevoli e 33,66% i contrari), è stato approvato nel corso della seduta dell’Assemblea legislativa di oggi la fusione di Caminata, Nibbiano e Pecorara con l’istituzione del nuovo comune denominato “Alta val Tidone” al posto dei tre preesistenti. In base a quanto previsto dal progetto di legge, il Comune di nuova istituzione avrà inizio a partire dal primo gennaio 2018. Con una popolazione complessiva di circa 3.160 residenti, la nuova realtà amministrativa potrà contare su un contributo regionale di 107.225 euro l’anno per un decennio, il che significa 1.072.250 euro. A questi si aggiungono 584.582 euro annuali di contributo statale. Complessivamente al nuovo Comune saranno erogati 6.918.070 euro.

“Consideriamo questo un momento importante – dichiarano i consiglieri Pd Katia Tarasconi e Gian Luigi Molinari – perché è la prima fusione approvata nel piacentino. Ci auguriamo quindi che questo sia un punto di partenza per dare il via a una sperimentazione positiva che sia occasione per altri Comuni di valutare con maggiore tranquillità l’esito di questo procedimento. Diamo altresì atto ai tre Sindaci di essersi sapientemente attivati sui loro territori per far comprendere quanto veniva proposto e valutare senza pregiudizi l’importanza di questa scelta”.

“Da tempo si parla di fusioni di piccole realtà in un unico comune ed è inevitabile procedere verso questa direzione, volontà popolare permettendo, e unita certamente alla volontà politica delle varie amministrazioni, per dare vita ad una realtà comune che possa essere occasione di crescita. Al di là dei precedenti esiti negativi, ciascun progetto è stato pensato ed avviato nonostante le unioni fatichino a decollare anche per la difficoltà ad abbandonare il “campanile”.

Come ho già sostenuto in passato guardando gli studi di fattibilità delle fusioni già in corso nel resto della Regione è necessario, secondo i consiglieri Pd, abbandonare la logica dell’essere piccoli e belli e di restare così. “È necessario attuare un’ottica di lungimiranza, considerando il fatto che unirsi significherebbe mantenere i servizi nella loro qualità”.
Ricordiamo infatti che Caminata costituisce uno dei più piccoli comuni della Regione con 247 abitanti, Pecorara di abitanti ne ha 706 e Nibbiano 2.177. I numeri parlano da soli. Certo – sottolineano ancora i consiglieri – non si procede a una fusione solo per il numero esiguo di abitanti, ma lo spopolamento in atto dalla fine degli anni Sessanta e che è andato ad incrementarsi progressivamente in questi Comuni abbia imposto di prendere in considerazione la strada della fusione per tenerli in vita.

“Accogliamo quindi con soddisfazione – concludono Tarasconi e Molinari – il fatto che i cittadini di Nibbiano, Caminata e Pecorara abbiano voluto sperimentare questa strada. Sono realtà vicine che fanno parte di un territorio culturalmente omogeneo: con nuovi fondi sarà possibile garantire servizi per la popolazione che sempre più spesso lamenta il fatto di doversi spostare in città per le proprie esigenze. Sarà quindi la prova definitiva della possibilità o meno di far decollare nel piacentino questi progetti, confidando nell’occasione di rilancio di queste comunità che stanno indubbiamente attraversando una fase difficile e complessa”.