Molinari e Tarasconi (PD): ‘Valorizzare appieno l’autonomia delle reti territoriali dei centri servizi’
Autonomia alle Regioni per definire la rete dei centri servizi per il volontariato che operano a livello territoriale. È questo che il Pd sollecita in Emilia-Romagna attraverso una risoluzione sottoscritta dai Consiglieri regionali piacentini Gian Luigi Molinari e Katia Tarasconi, approvata dalla Commissione Sanità e Welfare dell’Assemblea Legislativa.
“I centri servizi per il volontariato sono punti di riferimento essenziali e imprescindibili per centinaia di associazioni e migliaia di volontari che ogni giorno chiedono un supporto per definire progetti ma anche per la gestione, organizzazione e programmazione delle loro attività oltre che per i privati cittadini che desiderano impegnarsi nel volontariato. Lo SVEP, ovvero il Centro Servizi per il Volontariato di Piacenza, che conta 76 associazioni socie, nel 2016 ha festeggiato 20 anni di attività” spiegano Molinari e Tarasconi.
“Il nostro CSV, così come gli altri in Emilia-Romagna, garantisce un supporto fondamentale a un mondo vasto ma soprattutto prezioso in una comunità solidale ed inclusiva come la nostra”, sottolineano i consiglieri regionali.
“La riforma del terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale, contenuta nella legge delega licenziata dal Parlamento nel 2016, prevede che i CSV possano essere gestiti non solo dalle organizzazioni di volontariato ma da tutti gli enti del terzo settore e che i servizi possano essere erogati a tutti gli enti del terzo settore che si avvalgono di volontari”. “I CSV avranno quindi una compagine più larga, nuove risorse e nuovi compiti. Tuttavia – evidenziano Molinari e Tarasconi – la legge delega prevede l’individuazione di aree vaste anche per i centri per il servizio al volontariato, superando il requisito della territorialità che anche la nostra disciplina regionale riconosceva. La direzione intrapresa è in sostanza quella della centralizzazione del sistema”.
A livello provinciale dovrebbero restare solo degli sportelli, mentre sono previsti accorpamenti di area fino a un milione di abitanti.
“È evidente che in molte realtà territoriali e tra le associazioni di volontariato più piccole, si è insinuata una forte preoccupazione. Ci siamo fatti portavoce delle istanze di questo mondo che svolge attività preziosissime sul territorio. La Regione Emilia-Romagna – garantiscono Molinari e Tarasconi – si attiverà in tutte le sedi più opportune, coinvolgendo il Governo e la conferenza permanente Stato-Regioni affinché sia garantita l’autonomia dei territori nell’organizzazione delle reti locali dei centri servizi per il volontariato; un patrimonio che non possiamo rischiare di indebolire”.