“Ieri sera, in un’iniziativa ai Giardini Margherita in supporto di Zaki, abbiamo condiviso la speranza di vedere oggi Patrick libero. Il sogno si è realizzato. Oggi Patrick Zaki potrà abbracciare la sua famiglia e, simbolicamente, tutte e tutti coloro che in questi 22 mesi si sono battuti per lui. È un giorno di felicità ma non ci fermiamo, perché Patrick non è stato ancora assolto dalle ingiuste e immotivate accuse a suo carico e resterà dunque sotto processo”. Così il consigliere regionale, Antonio Mumolo. “La prossima udienza – ricorda – è stata fissata il primo febbraio. Porteremo avanti la battaglia fino a quando sarà pronunciata la sua definitiva assoluzione”.

Patrick Zaki era stato arrestato il 7 febbraio del 2020 in aeroporto a Il Cairo mentre tornava a casa per una vacanza. Ha trascorso 669 giorni in prigione.

“La scarcerazione di Patrick Zaki ci riempie di gioia, dopo quasi due anni di detenzione. La speranza è che sia un primo passo verso la fine del suo calvario. La prossima udienza, infatti, è fissata il 1 febbraio. Non dobbiamo quindi fermarci nell’impegnarci e fare pressione perché si arrivi all’assoluzione e alla fine di una detenzione ingiusta per uno studente della nostra università perseguito solo per le sue opinioni e la difesa dei diritti civili”. Così il consigliere Stefano Caliandro. “Anche per questo – sottolinea – ribadiamo la necessità della concessione della cittadinanza italiana a Patrick Zaki, come richiesto nella mozione approvata alla Camera nel luglio scorso. Bologna e l’Alma Mater lo aspettano a braccia aperte”.